Dott.ssa Elena Tamarri - Psicologa Psicoterapeuta

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FIGLI ADOLESCENTI : COME COMPORTARSI?

L’ingresso nell’adolescenza del figlio, spesso, provoca un certo disagio nei genitori: il bambino dolce e timido di ieri si sta trasformando in un ragazzino diverso, a volte scontroso e incomprensibile. Questa fase della crescita porta (inevitabilmente) con sé conflitti, relazioni faticose e discussioni per la conquista di ‘nuovi diritti’ e di una maggiore autonomia.
Capita così che un genitore venga colto impreparato alle nuove richieste del figlio, motivate a volte dal figlio con la scusante che tutti gli amici lo fanno oppure hanno un determinata cosa quindi anche loro vogliono poterla fare o avere.

Posto che non è sempre vero che “tutti gli amici hanno quel oggetto oppure possono fare quella cosa” nella fascia di età che va dai 12 ai 16 anni i ragazzi vogliono tutto subito , spesso in base al fatto che ‘gli altri ce l’hanno e tutti lo fanno’ . Quando l’adolescente ottiene qualcosa solo per imitare gli amici o in base alle sollecitazioni del consumo, il genitore ha perso completamente il suo ruolo. Il progetto educativo non deve diventare un “progetto di consumo”, risulta invece importante riuscire a contrattare, dialogare, confrontarsi con i propri figli mettendo delle regole, e motivandole riuscendo a trovare nuovi equilibri.

A volte può capitare che un genitore si senta chiedere dalla figlia di 15 anni di andare in vacanza con il fidanzato. Proprio in queste situazioni è giusto trovare dei compromessi, come per esempio proporre ai ragazzi di andare in vacanza con i genitori, se a 15 anni non si mettono dei paletti quando poi il figlio ha 17 anni non chiede più niente e farà tutto quello che vuole. L’adolescenza è un pò un “banco di prova” di quello che si è insegnato fino adesso ai figli; è giusto che i ragazzi vogliano sperimentarsi, provare l ‘autonomia, ma è ancora necessaria la supervisione dei genitori!

Non tutte le situazioni però richiedono il medesimo approccio. A volte sarà consigliato avere un approccio più morbido, protettivo e amichevole altre volte più rigido. Sicuramente ogni situazione è diversa, l’ideale è avere un approccio flessibile, mentre in generale un approccio rigido sarebbe da evitare, sempre spiegando al ragazzo la motivazione e cerando situazioni di un confronto .
Altre volte può capitare che le richieste dei figli nascondano invece un’altra richiesta da parte loro, ovvero più “presenza” dei genitori. Non è inusuale che l’adolescente sfidi il genitore con richieste sempre più pressanti quando dall’altra parte c’è un genitore assente e poco disponibile al dialogo, diventando quindi un momento per il ragazzo di esprimere il suo bisogno di attenzioni, amore, ma anche il bisogno di un genitore che sappia esser autorevole.

Nell’adolescenza i ragazzi hanno bisogni di essere sostenuti, e conquistare a piccoli passi l’autonomia, e le situazioni possono trasformarsi in fretta. A volte bisogna camminare dietro i figli e osservarli da lontano dandogli fiducia; altre volte vanno accompagnati dai genitori perché possono sentirsi fragili e insicuri; altre volte bisogna proteggere i figli dai pericoli. Il genitore deve sapere cogliere queste sfumature e avere la funzione di “contenimento”.
Possono essere molte le situazioni che possono presentarsi e mettere in difficoltà genitori e figli, a volte può essere utile un confronto con uno psicologo.

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